La nostra azienda ha origini nel secondo dopoguerra. E’ lì infatti che Bruno Rossi fondatore dell’azienda respira “aria” di biciclette. Il padre oltre ad avere la passione per le bici lavora come meccanico riparando cicli. Già da bambino Bruno lavora nell’officina del padre imparando il mestiere e coltivando la passione per il ciclismo. Affianca alla scuola e al lavoro infatti anche le piccole “competizioni” di paese. Sono anni duri, non ci sono soldi e c’è necessità di lavorare per aiutare la famiglia e così Bruno a diciannove anni parte per la Svizzera in cerca di lavoro, dove rimane per 6 mesi. Proprio lì incontra una ragazza italiana anche lei emigrata per lavorare, Gina, che diventerà poi sua moglie e che gli starà a fianco nel lungo percorso che Bruno aveva in mente di intraprendere. Tornato dalla Svizzera con tanta buona volontà e voglia di lavorare si mette in proprio e continua l’attività del padre, prima vendendo e riparando ciclomotori, specializzandosi poi nel settore della bicicletta.
Il lavoro aumenta premiando la correttezza e il lavoro di Bruno che, con molti sacrifici, negli anni riesce ad espandersi acquisendo il consenso e la fiducia della gente. Il lavoro e la famiglia sono il suo pane quotidiano, l’onestà e il rispetto le sue linee guida. Dal matrimonio nascono tre figli: Gabriele, Anna e Walter che oggi continuano insieme a lui l’attività di famiglia. Dopo quasi cinquant’anni di attività possiamo dire di aver creato un’azienda sana e onesta, di non essere infallibili ma di aver guadagnato la fiducia e il rispetto della nostra clientela, valori in cui crediamo fermamente e che chiediamo ai clienti che frequentano il nostro negozio. Gabriele è, tra i tre figli, quello che fin da piccolino ha una passione sfrenata per la bici, passione ovviamente trasmessagli dal padre.
Infatti già dall’età di dieci anni si diverte ad aiutare il papà in officina e lì cresce con i suoi insegnamenti che gli serviranno in futuro per portare avanti la sua passione per la bicicletta intesa sia come sport che come lavoro. Infatti finita la scuola comincia seriamente a lavorare in officina, affiancando le gare in bici e le uscite con gli amici. Negli anni acquisisce sempre più esperienza e nel 1992 “debutta” nel Team Orfeo Casolari di Modena come meccanico per cambio ruote Campagnolo. Il “battesimo” avviene al Gran Premio Liberazione a Roma e nel giro delle regioni dilettanti. Collaborazione quella con il Team Orfeo Casolari che continua ancora oggi dopo 17 anni. Nei vari anni segue anche alcuni Team dilettantistici come ad esempio il Team De Nardi, fino ad entrare nel 1996, come meccanico, nel Team Professionistico Roslotto guidato da Moreno Argentin e Massimo Ghirotto. Ne fanno parte corridori come Fondriest, Ugrumov, Konicev, Ferrigato e due debuttanti Savoldelli e Fincato. Dal Tour de France del 1999 per volere del Ds Massimo Ghirotto, Gabriele passa al team professionistico femminile Gas Sport Team guidato da Antonio e Fabrizio Cannata. Fabiana Luperini, Alessandra e Valeria Cappellotto sono alcune tra le atlete che hanno reso il Team vincente. Dopo lo scioglimento della Gas Sport Team, Gabriele si avventura in una nuova esperienza: entra a far parte, sempre come meccanico ovviamente, del Team Bianchi Mtb al fianco del DS Massimo Ghirotto. Presidente del Team è il grandissimo Felice Gimondi. Un Team di alto livello che con bikers come Hermida, Julien Absalon e Thomas Dietsch si impone subito nel panorama ciclistico di mountain bike vincendo in tutto il mondo, anche al buon rapporto che si instaura tra Gabriele e il capitano della squadra Julien Absalon. Il Team ottiene un gran numero di vittorie, tra le più importanti: 1 mondiale junior; 2 mondiali under 23; 1 olimpiade di Atene; 3 coppe del mondo; 2 mondiali elite; 1 campionato europeo e vari titoli nazionali. Cosa chiedere di più??. Collaborazione quella di Gabriele con il Team Bianchi Mtb che continua tuttora… A conferma che la professionalità e la serietà paga arriva nel 2008 per Gabriele la chiamata da parte di Pallhuber commissario tecnico della nazionale italiana mtb per i Campionati Europei e successivamente Mondiali di Cross Country. Ovviamente seguire squadre a questi livelli impone dei sacrifici sia per chi lo fa che per chi rimane nell’azienda dove il lavoro non manca mai. Sacrifici che fortunatamente non pesano perché si fanno con la consapevolezza che questo tipo di esperienza serve ad acquisire maturità in senso professionale che si trasmette poi nel lavoro di tutti i giorni. Anche Anna e Walter crescono in un ambiente dove si respira aria di bici ed è quasi inevitabile che con essi cresca la volontà di intraprendere l’attività che il padre ha iniziato e portato avanti con tanta passione e professionalità. Non ci sono gerarchie o ruoli stabiliti nella nostra azienda, ci consideriamo una famiglia (una “bella” famiglia) dove ognuno sa quello che deve fare e sa che può contare sempre sull’altro. Utopia? No, fortunatamente per noi è realtà, una bella realtà.