2-3 Agosto 2017 Andar per fiumi
Quando progetto un giro in bicicletta mi piace sempre l’idea di farmi accompagnare dallo scorrere dell’acqua, costeggiando fiumi o torrenti.
Può essere una breve uscita di pochi kilometri, oppure un tour di più settimane, ma la compagnia dell’acqua in movimento mi rallegra e accompagna nel pedalare.
Nelle uscite di più giorni ci sono in realtà anche motivi organizzativi che mi fanno prediligere itinerari lungo le rive o sopra gli argini. Il più importante è dato dal fatto che solitamente i percorsi vicino all’acqua sono con pendenza limitata e abastanza lineari nel collegare varie località. Ci sono anche delle controindicazioni: è necessario valutare con attenzione l’esistenza di ponti per poter passare da una riva all’altra. Questa ultima precauzione è utile soprattutto se viaggio in luoghi che conosco poco o che visito per la prima volta.
L’itinerario
Il percorso di Andar per fiumi è disegnato lungo la Valsugana, da Bassano del Grappa fino a Civezzano, per poi immettersi nella vallata dell’Adige, da Trento a Bolzano. Da Bolzano si risale la vallata dell’Isarco, fino a Bressanone. A questo punto ci si immette nella Val Pusteria e a San Candido si inizia a percorere la ciclabile della Drava, passando per Lienz, Spittal, fino a Villach. Da Villach inizia il percorso di rientro, seguendo per un tratto la ciclabile Alpe Adria, passando per il Tarvisio e arrivando poco a Nord di Venzone.
In questo ultimo tratto del tragitto i corsi d’acqua vengono scavalcati, percorrendo la parte pedemontana del Friuli, raggiungendo infine il Veneto, costeggiando il Montello e le colline asolane
Alcune caratteristiche ciclistiche
Il percorso è lungo circa 800 km, con un dislivello totale di quasi 4000 m. Le strade che ho seguito non sono tutte asfaltate, ma si tratta in ogni caso di strade sterrate abbastanza facili, che posso stimare con lunghezza di poco più di 50 km.
Io ho utilizzato una bicicletta da strada con pneumatici antiforatura da 28 mm, con un bagaglio ridotto ai minimi termini, in quanto intendevo affrontarlo senza soste. Sono partito alle 3.30 del mattino di mercoledì 2 Agosto e sono rientrato il giorno seguente alle 23.30.
L’itinerario può essere tranquillamente distribuito su sette-otto giorni, visto che non ci sono difficoltà per trovare alloggio.
Per quanto riguarda il traffico, l’itinerario si snoda su ciclovie per circa 550 km, i restanti tratti sono su strade a basso traffico.
Di seguito trovate una breve descrizione dei vari tratti, con alcune immagini, e le tracce gpx.
Nota per le tracce gpx
A parte il tratto da Villach fino a Chiusaforte, tratto della ciclabile Alpe Adria, il resto dell’itinerario lo avevo già affrontato più volte, in vari periodi dell’anno, e agganciato e diversi tour in bicicletta. Nella costruzione dei percorsi gpx che fornisco, ho deciso di mettere insieme le parti di percorso che giudico più interessanti o più sicure. In ogni caso le tracce sono solo un suggerimento, in quanto è sempre necessario adattarle alle condizioni esterne del momento, e anche alle proprie condizioni fisiche. Solo per portare un esempio: lungo la ciclabile della Drava, che ho percorso quattro volte, mi è capitato più di qualche volta di dover effettuare delle deviazioni per interruzioni del tracciato dovute a problemi meteorologici.
Ore 3.30 Mercoledì 2 Agosto 2017
La partenza è nella parte finale della notte per godere di un po’ di fresco in questi giorni torridi.
Inizio il tragitto da Dueville e fino a Bassano seguo la ciclovia Pedemontana Alpina. E’ un susseguirsi di stradine nelle nostre campagne vicentine che mi porta prima a Marostica e poi a Bassano del Grappa.
Da qui inizio a seguire la destra Brenta. Per la prima parte, circa quindici kilometri, si tratta di strada a basso traffico, per la gran parte dei giorni. Da quello che leggo ci sono dei progetti per completare il collegamento con la ciclabile della Valsugana, ma per il momento è meglio seguire il tragitto automobilistico, visto che si snoda spesso in centri abitati, con conseguente bassa velocità dei veicoli motorizzati.
Sento il Brenta, o forse la Brenta, che chiacchera nelle prime luci dell’alba alla mia destra e piano piano prende colore e forma.
Finalmente a Piovega di Sotto, poco dopo Cismon del Grappa, inizia la ciclopista della Valsugana: sono felice al pensiero che per circa 400 km pedalerò su percorsi protetti!
A Primolano in questo periodo c’è una breve deviazione a causa di lavori sulla linea ferroviaria, ma in breve si rientra sul percorso orginario che è anche stato messo in sicurezza dalle cadute massi del costone occidentale della valle.
Una breve pausa sul ponte di rientro nella ciclabile per vedere il fiume che si sveglia sudando dopo questa altra notte bollente. A dire il vero anche io sono tutto sudato pur avendo pedalato nella notte.
La ciclabile procede quasi sempre vicino al fiume che lentamente si restringe, fino ad essere un piccolo fosso appena prima del lago di Caldonazzo.
Qui si costeggia il lago e in breve si arriva a Civezzano, dove inizia una breve salita, meno di un kilometro lungo la strada imperiale, per poi piombare in ripida discesa nella vallata dell’Adige.
Questa ultima parte del percorso è quasi sempre su strade a basso traffico. Ad oggi ci sono solo dei progetti per collegare la ciclabile della Valsugana con la ciclabile dell’Adige, ma dovrebbero essere finanziati entro il 2018
Ore 10.00 circa Mercoledì 2 Agosto 2017 vallata d'Agide
La ciclabile dell’Adige è una meraviglia, ma la giornata inizia ad essere caliente e devo fermarmi per far diminuire la temperatura con abbondanti abluzioni in uno dei punti di sosta e ristoro presenti lungo il tragitto.
E’ anche l’occasioni per fotografare la mia compagna di viaggio, che dovrà sopportarmi ancora per molte ore. Durante la sosta posso anche dedicarmi all’asciugatura del vestiario che oramai sprizzavano sudore da ogni fibra.
Questa ciclabile è ottimamanete servita e permette di seguire, cambiando nome, il fiume Adige, dal passo Resia, dove inizia, sino all’Adriatico, per circa 400 kilometri.
Non si trova sempre la qualità stradale trentina, ma ci si può accontentare.
In un altro momento descriverò il tratto finale dell’Adige, per mostrare alcune immagini del percorso.
Intanto mi sono abbastanza asciugato, ho fatto il pieno di acqua, sia interno che esterno, dicasi borracce, un rapido snack per non appesantire la digestgione sotto il sole e si riparte dopo aver salutato questo provvidenziale rubinetto.
Riprendo il tragitto lungo il fiume Adige che mi accompagnerà fino a Bolzano.
ore 13.00 circa Mercoledì 2 Agosto 2017 lungo l'Isarco
Con un po’ di attenzione e qualche discussione con il mio navigatore, supero Bolzano e inizio a risalire la vallata dell’Isarco.Risalire è il termine corretto perchè ora i tratti in evidente salita si vedono e si sentono. Nulla di impossibile, ma dopo il piatto assoluto della vallata dell’Adige, il cambio è evidente.
Dopo Bolzano la valle si restringe e il fiume Isarco risulta abbastanza impetuoso e rumoroso. La ciclabile è perfetta, segnalata e ben tenuta. Approfitto di un ristorante, segnalato lungo la ciclovia, per una breve pausa a tavola: un leggero e dissetante prosciutto e melone a mezzogiorno.
La ciclabile in qualche tratto entra in zone boscose ed il fresco è assorbito immediatamente dalla mia pelle. Con qualche escursione dentro i piccoli paesi che sorgone sul fondo valle, in breve arrivo a Bressanone e posso concedermi i giusto premio per questa prima parte del percorso. Sono le tre del pomeriggio e mi sento abbastastanza bene, nonchè in orario rispetto al programma che mi ero prefissato.
Ore 16.00 Mercoledì 2 Agosto 2017 in Val Pusteria
In uscita da Bressanone devo decidere se seguire la strada principale, in direzione Brunico, oppure proseguire per la ciclabile che mi porterà verso Fortezza, per poi imboccare la val Pusteria.
Scelgo la seconda alternativa, dopo aver visto il traffico sostenuto sulla via motoristica. Conosco questo tratto di ciclabile, ricordo che si snoda in mezzo ai boschi, con tratti sterrati, tra salite e discese. A dire il vero mi ricordavo delle discese più lunghe!
In circa un’ora riesco a superare anche l’autostrada del Brennero e inizio a dirigermi nettamente verso Est: ora mi accompagna il Rienza che seguirò fino a Dobbiaco, lungo la ciclabile della val Pusteria.
Anche questo tratto è spesso un continuo saliscendi, con qualche tratto sterrato, sempre molto guidabile.
A Brunico mi fermo per la cena, sapendo che poi dovrò passare tutta la notte prima di potermi rifocillare.
Poco dopo Dobbiaco incontro la Drava che mi accompagnerà per i prossimi 200 kilometri.
Ore 21.00 Mercoledì 2 Agosto 2017 passaggio Italia Austria
Con le ultime luce di oggi passo il confine e inizio la discesa verso Villach.
Conosco abbastanza bene questo tratto di ciclabile, DrauRadWeg, ma è la prima volta che lo percorro di notte. Sento sempre il fiume di fianco. Nei primi tratti è poco più di un rigagnolo, ma in breve si ingrossa, raccogliendo le acque che scendono dai lati della vallata.
Per tutta la giornata ho viaggiato sotto il sole, ma inizio a vedere bagliori in lontananza e la strada si fa umida, con foglie e piccoli rami a terra. E’ necessario guidare con estrema prudenza, pur conoscendo la strada, data la visibilità limitata, ma Lienz è raggiunta dopo circa 40 kilometri.
Nel passaggio della città mi accorgo che devo aver evitato un bel temporale, con forte vento, infatti troverò anche alberi in mezzo alla strada molto più avanti.
Viaggio in questa notte serena e la volta di stelle qualche volta mi fa perdere l’equilibrio, allora mi fermo e la guardo stupito: quante stelle!
La foto rappresenta una pallida imitazione di ciò che provo in quel momento, mi sento immerso nel cielo.
Più avanti un incrocio simpatico. Nel buio illuminato dal mio faro vedo due ombre in lontananza, mi fermo e osservo: sono due daini fermi a bordo strada. Mi osservano un istante e poi attraversano circospetti, aspetto che siano ben distanti dal percorso e allora passo io.
La ciclabile della Drava è ben segnalata e dopo Lienz presenta anche lunghi tratti di sterrato, che caricheranno la mia bicicletta di un simpatico fango grigiastro. Con calma raggiungo Villach alle prime luce dell’alba e decido che è il momento di un breve sonnellino. Individuo una comoda panchina lungo il fiume e mi regalo circa mezzora di sonno profondo: i miei riflessi avevano iniziato ad avvertirmi che era meglio una sosta programmata a bordo strada, piuttosto che una imprevista in mezzo alla strada.
Villach è una città molto piacevole da girare in bicicletta, ma questa volta devo dirigermi rapidamente verso il Tarvisio.
Osservo la Drava che è diventata adulta nel corso della notte e la saluto. In un’altra occasione l’ho seguita fino a Maribor e la prossima volta le chiederò di accompagnarmi fino al Danubio. Ma ora rotta a Sud con meta il Tarvisio.
Ore 7.30 Giovedì 3 Agosto 2017 Villach Tarvisio (Alpe Adria)
Esco da Villach e seguo le indicazioni per la ciclovia Alpe Adria, a dire il vero non sempre evidenti, arrivando a costeggiare il Gail. In questo tratto per tre volte devo scendere ed aggirare alberi caduti in mezzo alla ciclabile.
Il percorso è molto piacevole nel fresco del mattino e poco dopo le nove raggiungo il valico del Tarvisio.
La salita non è impegnativa ma bisogna prestare attenzione a non perdersi nel passaggio tra un paese e l’altro, pena il ritrovarsi fuori strada, su tratti sterrati anche malmessi.
La sosta per la colazione passata la frontiera è un obbligo e il paesaggio rinfranca lo spirito, con una giornata di pedale ancora davanti.
Guardo le montagne che mi circondano e via verso la pianura afosa.
La prima parte della ciclabile del Tarvisio, sempre su asfalto e ben segnalata, merita diverse soste per gli scorci che regala. Ma anche una guida particolarmente prudente per il tratti stretti e in pericolosa pendenza. Ho passato un ciclista che stava per essere soccorso da personale medico in ambulanza, dopo aver inforcato un paletto segnaletico al centro della via ciclabile, alla fine di una ripida discesa. Ho sentito i soccorritori immediati che sembrava rispondere ai primi richiami, ma ho ripreso la discesa con ulteriore attenzione.
ore 10.00 Giovedì 3 Agosto 2017 Tarvisio-Moggio (Alpe Adria)
Dall’abitato di Tarvisio la ciclabile segue il sedime della vecchia linea ferroviaria, per ora fino a Moggio, con viste da togliere il fiato.
Ma la fame avanza e allora sosta al bicigrill di Chiusaforte per una buona pasta, prima del pomeriggio che si annuncia infuocato.
Ore 12.00 Giovedì 3 Agosto La pedemontana da Venzone a Bassano
Dopo la pausa di ristoro, la ciclabile vera e propria termina prima di Venzone, presso Moggio. Devio nettamente verso Ovest e inizio il percorso lungo la pedemontana, primo costanggiando il lunare Tagliamento, poi per la ciclovia del Collio, sempre su strade a basso volume di traffico. Il percorso è ondulato e qualche volte al fresco degli alberi, con passaggi a cavallo dei torrenti che scendono verso la pianura padana.
Poi iniziano i vigneti e le colline di Conegliano. Non ci sono grosse asperità e la strada è piacevole, nonostante il caldo soffocante mi obblighi a frequenti soste. Indicativamente sto seguendo la ciclovia Pedemontana Alpina, che due anni orsono ho percorso in senso inverso, con obiettivo Caporetto.
Con la sera arrivo al Montello e poi in rapida successione le colline asolane e Bassano, per chiudere verso le ore 23.30.
Percorsi in formato gpx e kml
Ora i percorsi nei due formati gpx e kml, con le avvertenze iniziali.
Le tracce sono raccolte in una cartella zippata, da scaricare, da cui estrare i files con i percorsi.
I percorsi sono in formato gpx (per la navigazione) e kml (per la visualizzazione in Google Earth).
Ho diviso il tragitto in tre parti: il primo tratto italiano, il secondo tratto austriaco, il terzo tratto ancora italiano.